Cibo sacro del Candomblé per le comunità afro-brasiliane delle Stato di Bahia, i bolinhos di pasta di fagioli fritti e farciti di acarajé rappresentavano un tempo il pane degli schiavi.Oggi gli Acaraje’ de bahiana: il cibo di strada degli dei sono diventati anche un’attrazione per turisti affascinati dai chioschi delle Baiane che li vendono per strada, avvolte nei loro candidi abiti bianchi
Acaraje’ de bahiana: il cibo di strada degli dei
La storia e l’identità degli acarajé, le deliziose focaccine di fagioli bianchi con l’occhio (feijão fradinho) è stettamente legata alla cultura delle donne brasiliane di origine africana che si emanciparono dalla schiavitù e dalla miseria, iniziando a cucinarli insieme ad altri cibi da strada: abará, bolinho de estudante, cocadas, bolos, mingaus e a servirli nei loro chioschi improvvisati (tabuleiro) nei quartieri di Bonfim, Pelourinho, Rio Vermelho a Salvador di Bahia; un cibo povero ma decisamente nutriente e pieno di gusto. Il nome della pietanza ha una radice africana, data dall’unione di due termini: “acará” e “ajeum” che in lingua Yoruba, l’idioma parlato dagli schiavi d’origine nigero-congolesi significano rispettivamente: “pane” e “mangiare” e per questo soprannominata dai portoghesi “pao de comer” ovvero, pane da mangiare. Esiste però un’altra interpretazione, ben più nobile, secondo la quale gli acarajé avrebbero un’origine leggendaria, addirittura sacra.
L’antropologo brasiliano Vilvaldo da Costa Lima, ritiene infatti che il termine “acará” significherebbe “palla di fuoco” e che gli acarajé rappresenterebbero secondo la religione animista del Candomblé un cibo degli Dei. Se ne nutrirebbero infatti alcune Orixás gli Spiriti della natura. Come Xangô, il Dio del fuoco e del tuono, Oxum, il Dio dell’amore e della fertilità, Iansã, il Dio del vento, ai quali gli acarajé vengono ancora oggi offerti come cibo votivo sugli altari, in occasione di alcune feste religiose. Per questo motivo l’Associação das Baianas de Acarajé dello stato di Bahia, che conta più di duemila donne iscritte, si è opposto al tentativo della chiesa evangelica di ribattezzarle con il nome di “bolinho de Jesus”. Nel tentativo di convertire le comunità cristiano-animiste, ma anche alla loro commercializzazione in bar e ristoranti, oltre che all’ingresso degli uomini nei tabuleiros di strada.
Acarajé
Ingredienti per circa 12 acarajé-
250 gr di fagioli bianchi secchi con l’occhio (feijão-fradinho).
1,5 cipolla media grattugiata.
1 cucchiaino di sale fine.
1 lt d’olio di palma (dendé) o di semi.
Preparazione
Lavate i fagioli sotto l’acqua corrente e lasciateli in ammollo nell’acqua fredda per dodici ore. Sfregate i fagioli nel palmo delle mani per rompere la buccia, copriteli d’acqua in modo da raccogliere e scartare le bucce che saliranno in superficie. Lasciate sgocciolare i fagioli che trasformerete in un impasto (massa), battendoli energicamente con un cucchiaio di legno in un contenitore o frullandoli con un mixer, insieme ad una cipolla frullata con poca acqua e al sale. A parte, in una padella portate l’olio a temperatura, con una paletta metallica da cucina, leggermente bombata, prelevate una quantità di massa e ricavate delle focaccine circolari che farete scivolare nell’olio ben caldo, ma non fumante. Lasciate dorare per cinque – sette minuti, scolate su carta assorbente, tagliateli a metà e serviteli con una farcitura di salsa vatapà, molho o salsa pimenta di peperoncini brasiliani (malagueta) e insalata di pomodoro, cipolla e coriandolo fresco.
Vatapà
Ingredienti:
2 panini.
125 ml di latte di cocco.
75 gr di arachidi tostate, senza buccia.
50 gr di anacardi.
1 piccola cipolla.
50 gr di gamberetti essiccati (camarão seco).
1/2 cucchiaio di olio di palma (dendé).
Sale a piacere.
Esecuzione
Lasciate in ammollo in acqua fredda i panini per tre minuti. Frullate metà dei gamberi coprendoli con acqua tiepida e filtrate il brodo. Frullate insieme i panini strizzati, la cipolla sbucciata, il latte di cocco, le arachidi e gli anacardi, allungando con il brodo di gamberi. Fate quindi andare in un tegame unto con l’olio di dendé il composto, aggiungete i gamberi rimanenti e mescolate per circa venti minuti, fino ad ottenere una salsa compatta.








