UN SACCO ET(N)ICO Raccolta differenziata e ristorazione multietnica

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Plaudo a questo bel progetto della città di Milano che s’impegna a migliorare la cultura della raccolta differenziata e dell’attenzione all’ambiente grazie alla collaborazione con le comunità etniche della città. “Educare e non punire” dovrebbe essere la linea da seguire da parte delle Pubbliche Amministrazioni per accompagnare i “nuovi italiani” a comportamenti virtuosi e a percorsi consapevoli di cittadinanza, più che le politiche sanzionatorie e discriminanti fatte di multe e stigmatizzazioni pubbliche.

Parte così da NoLo, il quartiere milanese con la più alta concentrazione di sapori e profumi provenienti dal mondo, il progetto ‘UN SACCO ET(N)ICO’. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Està in collaborazione con Amsa, è volta a sensibilizzare le diverse realtà di ristorazione etnica a una migliore qualità della raccolta differenziata, oltre a favorire la graduale eliminazione delle plastiche monouso largamente utilizzate per l’asporto e la consegna di cibo a domicilio.

Il progetto si rivolge alle attività di ristorazione etnica attraverso l’approccio della mediazione linguistico-culturale, con il duplice obiettivo di migliorarne la qualità della raccolta differenziata dei rifiuti, incrementarne l’avvio al riciclo e comunicare le restrizioni introdotte dalla direttiva europea proprio su alcuni prodotti in plastica non compostabile monouso largamente utilizzati nei servizi di asporto e di consegna a domicilio del cibo (posate, piatti, cannucce e palettine per caffè; contenitori per alimenti e bevande in polistirene espanso).

Il progetto, finanziato da Fondazione Cariplo  e Novamont , si svolge contemporaneamente su tre città (Milano, Bergamo e Brescia) e vede come partner le aziende che gestiscono la raccolta differenziata (APRICA e AMSA), due realtà locali esperte di mediazione linguistico-culturale (la cooperativa Ruah  e l’associazione ADL a Zavidovici), il  Dipartimento di Scienze della Mediazione Linguistica e di Studi Interculturali dell’Università degli Studi di Milano e l’Associazione Economia e Sostenibilità come capofila.

I tre comuni coinvolti patrocinano il progetto, sostenuto anche da ANIPS e Ascom Bergamo.
I mediatori culturali stanno contattando le circa 340 attività di ristorazione (200 a Milano, 65 a Bergamo e 75 a Brescia) per presentare il progetto ed ottenere l’adesione da parte del ristoratore. Verranno consegnati materiali informativi (le linee guida per la raccolta differenziata, la brochure del progetto con i riferimenti principali) tradotti nella lingua madre dell’esercente (cinese, arabo, turco, spagnolo e urdu).

Gli esercenti che aderiranno al progetto saranno coinvolti in due ulteriori incontri con il personale di AMSA e APRICA, sempre accompagnati dai mediatori culturali: il primo incontro per chiarire gli eventuali dubbi sulle procedure di differenziazione dei rifiuti e sull’applicazione della direttiva europea e per fornire informazioni sui prodotti in plastica monouso utilizzati.

Il secondo, a distanza di qualche mese, per permettere di valutare i risultati dell’intervento, sia sulla qualità della differenziata che sul grado di sostituzione dei prodotti in plastica monouso vietati. Ciascun esercente coinvolto riceverà in omaggio circa 1.000 food bag compostabili da testare.  Il progetto è iniziato a marzo 2021 e si conclude ad agosto 2022.

WEB www.unsaccoetnico.it

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