Conosciute con il nome di century egg, le uova di cent’anni sono uno degli snack più singolari della cultura gastronomica cinese. Ecco la loro storia leggendaria.
Si narra che le uova di cent’anni o pídàn (皮蛋) furono scoperte per caso nella contea di Yiyang (Hunan) all’inizio della dinastia Ming (XIV sec.), dove erano note con il nome di chaoszi.
All’epoca in Cina il pollame veniva allevato allo stato brado, come nelle nostre campagne. Accadde che le anatre di una famiglia contadina deposero le loro uova in un angolo della stalla di casa e che l’urina dei cavalli, cadendo sul letto di crusca di riso che veniva sanificato con cenere bianca di legno di quercia e calce spenta, avvolse le uova delle anatre, coprendole e causando l’abbandono del nido da parte dei volatili.
Le uova sarebbero state ritrovate dai contadini due mesi più tardi, completamente incrostate. La vita agreste all’epoca era segnata da carenza di cibo, ragion per cui i contadini vollero vedere se le uova fossero ancora commestibili.
Scrostandole e aprendo il guscio i contadini scoprirono con sorpresa che l’albume di era solidificato, diventando di color nero traslucido, mentre il tuorlo aveva una consistenza cremosa di color giallo verdognolo. Decisero di assaggiarle e le trovarono davvero speciali, una insolita delizia!
Le uova centenarie che conosciamo oggi vengono preparate con una tecnica moderna di laboratorio, che è stata messa a punto a partire dai processi chimici e fisici della ricetta tradizionale, ma ovviamente senza l’urina di cavallo!
La CNN ha classificato i century eggs o pídàn come il cibo più disgustoso del mondo, suscitando le polemiche e la rivolta del popolo cinese. Le uova di cent’anni rappresentano infatti al tempo stesso uno degli snack food o xiaochi più amati della Cina imperiale e un tabù alimentare per noi popoli occidentali.